Opzione forti
Persone che chiedono favori: perché lo fanno? Leggere Virgilio, Shakespeare o Dickens vuol dire attendere il momento in cui si presenta una crepa che altera tutto, una piaga che contiene e cambia tutto. Nessuno ci ha spiegato che si chiamano avversità ; difatti, si sono presentate da opzione forti, in prima persona, come maestre. Molti di noi sono stati educati con la promessa che chi si sforza ottiene sempre una ricompensa; che se si ama, si accudisce e si dà importanza agli altri, non ci abbandonano; che se si ha fiducia, arriva la felicità.
Ogni aspetto ha le sue sfumature, non dimentichiamolo: le persone abituate ad essere forti sono quelle più esposte al rischio di soffrire di depressione. Pensiamo, ad esempio, alle persone che accudiscono un familiare malato.
Per l'esercizio della facoltà di opzione gli assicurati devono rispettare due condizioni: 1 non aver maturato 18 anni di contribuzione alla data del 31 dicembre ; 2 vantare almeno 15 anni di contribuzione opzione forti cui almeno 5 nel sistema contributivo cioè successivi al 31 dicembre Per effetto dell'entrata in vigore della Legge Fornero dal l'Inps distingue ulteriormente a seconda se i requisiti per l'esercizio della facoltà di opzione sopra descritti siano stati perfezionati entro il La tavola seguente offre, pertanto, un utile riepilogo dei requisiti per l'esercizio dell'opzione per il sistema contributivo. I vantaggi L'esercizio dell'opzione al contributivo consente ai lavoratori nel sistema misto di guadagnare una prestazione pensionistica alle medesime regole dei lavoratori assicurati successivamente al 31 dicembre In tal caso l'applicazione delle regole contributive potrebbero dar luogo ad una prestazione di importo superiore a quella risultante con il sistema misto.
Pensiamo anche a quel padre o quella madre opzione forti cui coniuge è rimasto senza lavoro e ha sulle sue spalle molteplici responsabilità, molto più di quelle economiche.
Pensiamo, perché no, ai numerosissimi professionisti che si preoccupano per gli altri e che dedicano la loro vita aiutando i meno fortunati, bambini con problemi, donne che hanno vittime di violenza… Spesso lottiamo per continuare ad essere forti per gli altri, per offrire la migliore versione di noi stessi e per garantire sicurezza, efficacia, vicinanza, speranza e positività. Tuttavia, in questa narrativa quotidiana in cui veniamo spesso visti come eroi, perché riusciamo ad affrontare ogni cosa e non osiamo lamentarci né versare una sola lacrima, commettiamo un errore ortografico costante: non ci prendiamo cura di noi stessi.
Perché non è meno forte chi in un determinato momento favorisce lo sfogo emotivo per recuperare le forze. Quello che si prende cura degli altri, che in un determinato momento si è visto obbligato ad affrontare le avversità senza che nessuno lo avesse avvertito del fatto che la vita, a volte, è molto più opzione forti di quanto ci dicano i libri.